Passaggio al bio: inci, certificazioni, prodotti bio, ecobio, accettabili…che confusione!

Salve a tutti!

Oggi ho pensato di scrivere un articolo diverso, dedicato al periodo del cosiddetto “passaggio al bio”: fase che può essere disorientante per le miriadi di cose da imparare come per esempio cos’è e come si legge l’inci, cosa s’intende per “prodotti certificati, naturali, biologici, ecobiologici…” ma non solo. Molto diverso rispetto all’acquistare uno shampoo solo perchè troviamo la dicitura “capelli brillanti”

Premetto che questo articolo desidera essere solo una piccola guida per aiutare chi si avvicina a questo mondo: non mi proclamo assolutamente un’esperta anzi, ho ancora tantissimo da imparare quindi se troverete errori vi chiedo di essere clementi 🙂

Cerchiamo di capire come superare la fase iniziale senza “traumi”

PERCHÉ BIO?

Direi di partire dalle basi: perché decidiamo di ” convertirci” alla cosmesi biologica?

La risposta é molto soggettiva. Ognuno di noi ha i suoi motivi: etici, ambientali, perché ci accorgiamo che i cosmetici “tradizionali” non rispondono alle nostre esigenze. O ancora per salvaguardare la nostra salute eliminando dalla routine tutte quelle sostanze potenzialmente dannose o inutili che attraverso la cute arrivano al sangue, a favore di attivi naturali. Ad esempio:

  • I siliconi: polimeri che si ricavano dalla silice, un minerale presente in natura. La sua funzione sarebbe quella di “nutrire” i capelli e la pelle preservandoli dalla disidratazione formando una pellicola protettiva intorno ad essi: il risultato è che sia la pelle e sia i capelli appaiono morbidi e setosi. Perché allora le aziende cosmetiche bio li evitano? Semplice perché è solo un illusione! Oltre a essere del tutto privi di sostanze nutritive creano una barriera che impedisce la traspirazione dei tessuti cutanei. In poche parole l’acqua non può nè uscire nè entrare,così come le sostanze nutritive. Pertanto i siliconi non nutrono come farebbe un olio o un burro. I siliconi più comuni sono il Dimeticone e il Ciclopentaxilane. (Piccola nota: mi é capitato di sentire teorie sul fatto che l’hennè abbia un effetto simile ai siliconi…nulla di più falso: l’henné si lega alla cheratina dei capelli ispessendoli e illuminandoli invece  il silicone va a formare, come già ribadito, una guaina che apparentemente protegge i capelli, senza donare alcun beneficio)
  • SLS, Sles: sodium laureth sulfate e il sodium lauril sulfate sono i tensioattivi più diffusi nella formulazioni dei detergenti per il corpo, viso e capelli. Essi tendono a essere molto aggressivi tanto da alterare il film idrolipidico della pelle e dei capelli causando dermatiti, plsoriasi… Sono utilizzati nei cosmetici perché sono molto economici e hanno un elevato potere sgrassante. Tuttavia se abbinati ad un altro tensioattivo e alla betaina, possono risultare meno aggressivi e quindi utilizzati senza problemi tant’è che possoamo trovarli in vari detergenti e shampoo definiti “accettabili”
  • Peg: composti derivati del petrolio, non biodegradabili e tanto meno dermocompatibili. Sono usati come emulsionanti e come tensioattivi, nell’inci troviamo la denominazione seguita da un numero (es. PEG 8). Il numero indica la quantità di ossidi di etilene. Essi sono considerati cancerogeni e impediscono alla pelle di assorbire gli altri attivi, inoltre possono essere cessori di formaldeide se accompagnato da sostanze come il BHT.
  • Parabeni: (metylparaben, propylpataben...) usati come conservante grazie alla sua capacità battericida e fungicida.Alcuni studi scientifici affermano che tali  sostanze siano molto pericolose per la nostra salute.

Quanto scritto sono solo accenni di un argomento vasto e complesso, se siete interssati all’argomento in giro nel web troverete un’infinità di fonti dal quale attingere.

Biologico, ecobiologico, naturale…

I vari appellativi con i quali vengono proposti i prodotti possono creare non poca confusione. Ad esempio non tutto ciò che viene definito biologico é anche ecocompatibile e non tutto ciò che viene venduto come naturale é biologico.

Facciamo un po’di chiarezza…

  • Naturale: i cosmetici naturali hanno tra i vari ingredienti (emulsionanti, conservanti ecc…) degli attivi di origine vegetale, ciò non implica che siano ricavati da agricoltura biologica né che siano presenti nel prodotto in quantità rilevanti, anzi generalmente i cosmetici naturali contengono solo fino al 10% sostanze vegetali pure.
  • Biologico: i cosmetici si definiscono biologici quando le loro materie prime provengono da coltivazioni biologiche certificate. In genere questi prodotti sono formulati con una quantità di attivi naturali molto elevata, fino al 90%.
  • Ecobiologico, ecologico, eco-friendly: si definiscono in questo modo i prodotti che oltre a essere biologici sono anche ecocompatibili, ovvero rispettosi per l’ambiente: gli attivi vengono estratti con metodi non inquinanti, ricavate da fonti rinnovabili e le confezioni sono realizzate con materiale riciclato.
  • Prodotti accettabili:  termine utilizzato per classificare i cosmetici da supermercato con un inci alquanto “pulito”: privo di siliconi, parabeni, paraffina e altre sostanze ritenute nocive… tuttavia possono contenere ingredienti di origine sintetica o semplicemente non sono formulati con ingredienti provenienti da agricoltura biologica.
  • Vegan: questi cosmetici non contengono nessun ingrediente di origine animale, inclusi latte e miele.
  • Cruelty-free: sia il prodotto che i suoi componenti non sono stati testati sugli animali.

Per essere sicuri di ciò che acquistiamo dobbiamo imparare a leggere le etichette e conoscere le varie certificazioni. Se desideriamo prodotti biologici dobbiamo essere certi che sulla confezione ci sia il marchio ICEA, Ecocert, AIAB, CCPB…i prodotti vegani avranno il simbolo VeganOk mentre sui Cruelty-free troveremo un coniglietto sulla confezione. In tutti i modi, vi consiglio caldamente di non fermarvi alla dicitura BIO sull’etichetta né tantomeno sul nome dell’azienda.

 

Altra cosa che mi sento di puntualizzare è questo: bio, ecobio, naturale ecc…NON SIGNIFICA SICURO ovvero non esclude la possibilità di eventuali reazioni allergiche.

INCI

Detto ciò converrete con me che saper leggere l’etichetta di un prodotto diventa importantissimo! Utilizzare biologico quindi non é una moda come molti pensano, é consapevolezza di se stessi e di cosa utilizziamo!

Riuscire a decifrare un inci (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients ovvero la nomenclatura internazionale per identificare le sostanze presenti in un cosmetico) inizialmente non é facile, tutt’altro. I termini sono scritti in inglese o in latino nel caso di nomi botanici, i coloranti sono indicati con numeri ecc… Quando si legge un inci bisogna tener conto dell’ordine col quale sono elencate le sostanze: ai primi posti troviamo gli elementi contenuti in concentrazione maggiore rispetto a quelli delle ultime posizioni.

Siti e applicazioni come il Biodizionario possono essere una guida ma anche fuorviare dato che alcuni elementi possono essere contrassegnati con pallini rossi non perché nocivi per la persona ma perché non biodegradabili, e viceversa. Per questi motivi il mio consiglio é: studiare, studiare e studiare, non fermarsi al colore dei pallini! É necessario costruirsi un piccolo bagaglio di conoscenze che con il tempo verrà ampliato.

Bene, spero di esservi stata utile. Prossimamente dedicherò un articolo alle problematiche più comuni legate a pelle e capelli che si riscontrano durante il periodo di transizione 🙂

Alla prossima!

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6 Risposte a “Passaggio al bio: inci, certificazioni, prodotti bio, ecobio, accettabili…che confusione!”

  1. Sono anni che compro prevalentemente prodotti bio o con buon inci ( confesso che però cado in tentazione davanti a packaging kawaii, li non c’é lettura dell’inci che tenga li compro). Ho cominciato semplicemente perché ho visto dei benefici su me stessa, poi ho continuato così

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